L’esagramma del mese: Il Vedere (ottobre) #IChing #Esagramma 20

di Andrea Biggio

ottobre/novembre

L’attenzione si rivolge verso l’interno per percepire ciò che è dietro il sipario di tutto ciò che è manifesto.  

Esagramma 20

觀 Guan – Il Vedere. L’Osservare. La contemplazione. Regarder. Watching. 


Nella sequenza del Calendario, dopo il 12 Il Ristagno, nel quale la dinamica autunnale (equinozio d’autunno) comincia a dispiegarsi in modo palese e la natura comincia a ritrarsi, viene il 20 Il Vedere, La Contemplazione: le forze oscure montano ulteriormente fino a entrare nel trigramma superiore, occupando i due terzi dell’intera figura.
L’attenzione continua a rivolgersi verso l’interno, si possono percepire le correnti sotterranee e ciò che è dietro il sipario di tutto ciò che è manifesto.

觀 Guan

20 - b13561

L’ ideogramma, pronunciato al quarto tono, vuol dire monastero taoista e osservatorio, costruzioni notoriamente situate in luoghi alti in modo tale da consentire una “visione da lontano”; pronunciato al primo tono, ha molti significati derivati tra i quali: guardare da lontano, osservare da un luogo alto, vedere, contemplare.
L’ideogramma è composto di due parti. A destra un uomo rappresentato da un grande occhio con le gambe, che richiama l’idea di un vedere cosciente e consapevole, quindi il mondo diurno (esteriore). A sinistra una civetta (rapace notturno simbolo di saggezza, in Cina come in Grecia) capace di vedere nell’oscurità le cose abitualmente invisibili per gli altri esseri, quindi tutto il mondo notturno (interiore).

I Ching - Esagramma 20 - La Visione

La disposizione delle sei linee yin/yang nella figura la fa apparire come una torre, un osservatorio oppure una civetta con gli occhi che vedono nel buio. Il vento (trigramma di sopra) soffia sulla terra (trigramma di sotto) passa ovunque senza fermarsi in alcun luogo.

La strategia

Guan è elevare il proprio punto di vista, è disfarsi di uno sguardo ordinario, e fisso sempre sulle stesse cose, per rimettere in gioco la propria maniera abituale di considerare noi stessi, le situazioni della nostra vita e gli altri.
In autunno le foglie cadono ed è tempo di preparare i bilanci annuali. L’uomo ha dunque bisogno di osservare le cose con distacco, senza coinvolgimento emotivo e quindi senza giudicare, senza valutare, senza discriminazioni, sia verso se stesso che verso gli altri. Il nostro sguardo, in certe circostanze, deve poter abbracciare molte più cose di quelle che solitamente si offrono spontaneamente e visibilmente a noi. C’è bisogno di una visione sufficientemente larga che è conseguente solo al nostro essere aperti e imparziali. Per riuscirci vi deve essere una preparazione che implichi le qualità tipiche dei due trigrammi che compongono la figura: Xun = vento (legno): penetrazione, universalità, radicamento. Kun = terra: adattabilità, fecondità nel “servizio”, dono di sé.
Poiché l’ Yi Jing è strutturato in modo tale che il processo e la tensione, esistenti tra due polarità di ogni situazione o cosa, siano sempre presi sinteticamente e contemporaneamente in considerazione, nella situazione vi è una doppia valenza di cui tener conto: vedere ed essere visti.

Il potenziale di situazione per il management

Il manager deve rivedere da una posizione più alta, al fine di riordinarle, le proprie idee riguardo alla situazione perché c’è una prospettiva diversa che preme per essere presa in considerazione in questa fase: un nuovo modo di vedere e di essere visti, sia a livello interiore che esteriore. Il fattore portante della situazione è il vedere, non il guardare ma l’osservare per com-prendere e farsi com-prendere. Il manager deve porsi alla giusta distanza dalla situazione (dall’alto di una torre) per essere in grado di valutare a pieno le esigenze dei collaboratori, e le proprie, e rispondervi in modo appropriato. Deve vedere ciò che in questo momento gli sfugge, andando oltre le apparenze. Può dare maggiore spazio all’intuizione oltre che alla riflessione e offrire così a coloro che gli sono intorno un punto forte di riferimento, quello di una personalità forte, dotata di carisma, che influenza l’entourage e della quale si deve tener conto.
L’esagramma 20 parla al manager anche di una qualità molto rara, l’imparzialità: essere capace di guardare un problema (o una persona) nella sua globalità uscendo dai limiti stretti della propria visione e degli interessi personali; per “guardarsi” meglio, da un lato, e smarcarsi dall’opinione che l’ambiente ha su di lui, dall’altro lato.

Cibo e alimentazione

Il Metallo è l’elemento, o meglio il tipo di energia, legato all’autunno ed al pomeriggio/sera. Il Metallo simboleggia l’energia massimamente concentrata (materia).
L’autunno è la stagione della pace e l’Uomo è tranquillo e quindi raccoglie le proprie energie (così come i frutti della primavera e dell’estate) senza lasciare che si perdano all’esterno. Per essere in armonia con il tempo l’uomo si corica presto e si alza presto!
Gli organi associati al Metallo e quindi più attivati in questo periodo, secondo la medicina tradizionale cinese, sonopolmoni e intestino crasso, i quali, se sono in ordine e conseguenti ad una alimentazione equilibrata, non danno soverchi problemi – come a
molti accade – in questo periodo. Sono, infatti, ambedue, organi di assimilazione e di eliminazione dei rifiuti, degli scarti: sotto, solidi, e, sopra, aeriformi.
I polmoni per funzionare in modo equilibrato devono essere “asciutti” e, pertanto, i raffreddori e le tossi – che sono sintomi di eccesso di liquidi (muco) – non devono essere bloccati con medicine e antibiotici, perché essi permettono al corpo di riequilibrarsi per evitare malattie peggiori come bronchiti e polmoniti!
L’autunno è la stagione di passaggio durante la quale bisogna “asciugare” il nostro corpo, smaltendo i liquidi in eccesso di cui abbiamo fatto scorte d’estate, e in cui bisogna formare nuovamente i minerali e le riserve di grasso necessarie all’inverno che seguirà.
L’autunno per la cucina è una stagione serena e deliziosa. Se ci pensate bene, in primavera-estate gli ortaggi e le verdure sani sono pochi (se escludiamo le solanacee), mentre in autunno la scelta si moltiplica. Le verdure a foglie verdi aiutano i polmoni, e le radici (carote, rape) rinforzano l’intestino. Fanno bene in questo periodo lo zenzero e i prodotti fermentati, che nutrono la flora intestinale: in particolare, miso, umeboshi, insalatini, crauti etc.
Ricordiamoci, inoltre, che durante l’autunno bisogna diminuire cibi crudi, insalate e frutta fresche, e allungare i tempi di cottura (yanghizzazione) delle verdure, aumentando contemporaneamente la quantità di legumi e soprattutto di cereali integrali in chicco.
Ricordiamoci pure che le solanacee (pomodori, peperoni, melanzane e, anche, patate) contengono la solanina, un veleno della famiglia della nicotina, e pertanto possono essere mangiate saltuariamente e solo durante la stagione estiva che le produce in modo non forzoso, poi non più! I rimedi alimentari, che sono validi per i problemi intestinali, lo sono anche per quelli respiratori dato il collegamento tra i due organi. Questo collegamento – per i profani – è facilmente scorgibile in quelle persone che, per andare di corpo (attivare l’intestino crasso), devono fumarsi una sigaretta (stimolare i polmoni). Té Mu e riso cotto con meno acqua asciugano il corpo e aiutano l’eliminazione degli accumuli di tossine (muco etc.). Teniamo in forma per prima cosa l’intestino e avremo contribuito ad evitare meglio i principali problemi respiratori tipici dell’autunno.

andreabiggio34@gmail.com