Esagramma 14>30 – Come riorganizzare le attività?

Nel corso dei secoli e dei millenni l’I Ching, il Libro dei Mutamenti, è sempre stato lo strumento privilegiato utilizzato dalla classe dirigente per prendere decisioni tattiche e strategiche in ambito politico, economico e di governo.

Oggi potremmo dire, secondo il gergo aziendale corrente, che l’I Ching, oltre ad essere particolarmente affidabile, consolidato, economico ed efficace, è in assoluto il più potente Evolutionary Decision Making Tool Process Oriented per lo Strategic Mangement (strumento evolutivo orientato ai processi per prendere decisioni dirigenziali strategiche).

A questo proposito riporto un piccolo esempio tratto dalla mia esperienza personale.

Alcuni anni fa io e Gianpiero ci interrogavamo su come riorganizzare al meglio le attività del Centro Tao ed abbiamo consultato il Libro dei Mutamenti per capire quale potesse essere la migliore linea d’azione. Il nostro obiettivo di fondo era quello di diffondere lo Shiatsu e le Discipline Orientali nella società e nei luoghi di lavoro in una fase storica in cui, di fronte alla crisi generale di valori, senso e prospettive, le tradizioni dell’Oriente possono dare risposte effettive ai bisogni delle persone sia a livello personale che professionale. Entrambi eravamo insoddisfatti dell’impostazione classica dei centri che propongono servizi, corsi, trattamenti e consulenze con lo Shiatsu e le altre Discipline Olistiche. Vedevamo tutti i limiti della tradizionale struttura piramidale delle scuole e dei centri, chiusa su se stessa e rigidamente gerarchizzata, che ruota intorno alla figura centrale del “maestro” e ci rendevamo conto di come ciò costituisse un limite strutturale insuperabile allo sviluppo ed alla diffusione delle Arti Olistiche nella società.

Il responso dell’I Ching che ci avrebbe poi guidato nell’elaborazione e nello sviluppo del progetto del Centro Tao Network è stato l’esagramma 14, Il Possesso Grande, con la seconda linea mutante che da luogo all’esagramma 30, L’Aderente (Il Fuoco).

I Ching, Esagramma ䷍ 14 Il Possesso Grande

大有 – Da You

La “sentenza” è molto positiva, ma anche molto generica: “Il possesso grande: sublime riuscita

Dal punto di vista grafico la particolarità dell’esagramma è quella di essere composto da 5 linee intere, yang, ed una sola linea spezzata, yin, che si trova in quinta posizione (contando dal basso), quella che tradizionalmente viene attribuita al “sovrano”. In questo caso il sovrano è yin, non agisce, semplicemente occupa il suo posto al centro (al centro del trigramma superiore) mentre tutte le altre linee, cioè, tutti i suoi sudditi sono yang, attivi, e coordinano armoniosamente le loro attività.

A questo proposito il Tao Te Ching recita:

Chi si dedica allo studio ogni dì aggiunge,
chi pratica il Tao ogni dì toglie,
toglie ed ancor toglie
fino ad arrivare al non agire:
quando non agisce nulla v’è che non sia fatto.
Quei che regge il mondo
sempre lo faccia senza imprendere,
se poi imprende
non è atto a reggere il mondo.
(Tao Te Ching, XLVIII “Obliare la sapienza”)

L’esagramma rappresenta dunque l’ideale del sovrano taoista che “non agisce, ma non vi è nulla che non venga fatto” perchè rappresenta un “centro di gravità permanente” per dirla come Battiato.

Il senso del nome dell’esagramma, Il Possesso Grande, non è tanto nell’avere, ma nel realizzare, nel far avvenire, nel possedere la capacità di realizzare ciò che è grande.

La “sublime riuscita” citata nella sentenza traduce i temini “yuan heng”, le prime due delle quattro “qualità del cielo”, che potremmo associare alla primavera ed all’estate e rappresentano quindi un momento iniziale di grande vigore e pieno di possibilità, la fase in cui si passa dal progetto alla realizzazione. Ma il processo creativo può prendere forma solo a partire dal “centro vuoto” che rappresenta il legame con l’informale. “Nel vuoto del vaso sta il senso dell’uso” recita il Tao Te Ching.

Trenta raggi si uniscono in un solo mozzo
e nel suo non-essere si ha l’utilità del carro,
s’impasta l’argilla per fare un vaso
e nel suo non-essere si ha l’utilità del vaso,
s’aprono porte e finestre per fare una casa
e nel suo non-essere si ha l’utilità della casa.
Perciò l’essere costituisce l’oggetto
e il non-essere costituisce l’utilità.
(Tao Te Ching, XI “L’utilità del non-essere”)

Il centro è “vuoto”, “non agisce”, ma definisce la struttura entro la quale tutti gli attori possono cooperare armoniosamente. La struttura rappresenta l’aspetto yin, l’energia e l’azione sono gli aspetti yang

Secondo il dizionario Ricci, il nome dell’esagramma, Da You, significa appunto: “momento in cui gli esseri concordano spontaneamente e rispondono alle sollecitazioni della dolcezza“, che conferma quanto riportato nella “serie” dell’I Ching: “le cose vengono a coloro che si associano ad altri“. Si tratta quindi di un’associazione professionale.

La seconda linea dell’esagramma, quella “mutante”, riporta:

Un grande carro da caricare.
Si imprenda pure qualche cosa.
Nessuna macchia.

E’ un invito a pensare in “grande”, a non limitarsi a coltivare il proprio orticello. Il carro è quadrato, yin, come la Terra nella cosmologia tradizionale cinese (mentre il Cielo, yang, è rotondo). “Quadrati” sono gli assi cartesiani a cui fare riferimento per inquadrare il problema. Si tratta quindi di sviluppare una “grande” struttura (grande almeno in relazione alle dimensioni minuscole tipiche dei centri olistici) per sviluppare “l’impresa” ed in questo non vi è alcun errore (“macchia”).

La seconda linea di un esagramma rappresenta il livello in cui si acquisisce la piena competenza professionale nel proprio settore. I “passeggeri” del “grande carro” sono quindi professionisti esperti nel settore delle Discipline Olistiche.

I Ching, Esagramma ䷝ 30 L’Aderente (Il Fuoco)

離 – Li

Dal punto di vista grafico la struttura regolare dell’esagramma ricorda le maglie di una rete, infatti nelle “sentenze aggiunte” del Libro dei Mutamenti si dice: “Fu Xi fece delle corde annodate e le adoperò come reti per la caccia e per la pesca. Questo lo trasse certamente dal segno: l’Aderente“. Mentre nella sentenza è scritto:

L’aderente. Propizia è perseveranza.
Essa reca riuscita.
Cura della vacca reca salute.

La “cura della vacca” indica ancora una volta l’attenzione agli aspetti yin, strutturali, dell’organizzazione. La forma organizzativa è quella della rete, di una rete collaborativa paritaria che si auto-organizza. Un network.

L’IMMAGINE
La chiarità sorge due volte:
L’immagine del fuoco.
Così il grand’uomo illumina continuando questa chiarità
Le quattro regioni del mondo.

L’esagramma è composto dal trigramma del fuoco ripetuto due volte. Il centro del fuoco è una linea aperta: abbiamo inteso questa indicazione in senso letterale, come invito a creare un centro aperto, smaterializzato, ma che come il fuoco “aderisce” alle cose e le illumina. “Illuminare le quattro regioni del mondo” corrisponde al nostro obiettivo di diffondere la pratica e la conoscenza delle Arti Olistiche in tutti i settori della società ed in tutte le regioni d’Italia.

Riassumendo: l’indicazione era quella di creare una rete collaborativa di professionisti esperti, leggera, auto-organizzante, paritaria, senza struttura gerarchica e distribuita su tutto il territorio nazionale. Ora questa organizzazione è una realtà consolidata e dimostra praticamente che lavorare in modo collaborativo non solo è possibile, ma oltre a liberare la creatività è estremamente più produttivo, funzionale ed efficiente.

Il Libro dei Mutamenti ci ha guidati in questo progetto ed è importante sottolineare come abbia anche rappresentato uno strumento importante per spiegarlo e comunicarlo ai colleghi che via via sono entranti a farne parte.

Valter Vico
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Leggi anche: I Ching: le 12 strategie manageriali degli esagrammi del calendario

Ascolta: “Centro di gravità permanente” di Franco Battiato (1981).

Ascolta: “La norma del cielo” di Claudio Rocchi (1972) , brano ispirato al testo del Tao Te Ching citato nell’articolo.

Ecco il testo:

si forano porte per vivere le case,

nel vuoto del vaso sta il senso dell’uso.

gli specchi ci danno immagini riflesse,

lo specchio è se stesso quando è vuoto.

vivi la vita vivendo la vita, usa la mente

tenendola vuota.

vivi la vita vivendo la vita, usa la mente

tenendola vuota.

la vita che vivi la misura il tuo volere, quello cui

sei attaccato, quel che vuoi desiderare, non

avere desideri, non volere possedere, non sarai

posseduto dal volere.

la norma del cielo è il vuoto di tutto, il vuoto che

riempie di tutto ogni cosa…

senza nome è l’inizio del cielo e della terra

col nome è la madre di tutto e di ogni cosa, il

nome divide, la forma e l’illusione, lo specchio è

se steso quando è vuoto.

la norma del cielo è il vuoto di tutto, il vuoto che

riempie di tutto ogni cosa…

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